Trapianto
di cellule staminali emopoietiche (TCSE): terapia di prima
scelta se è disponibile un donatore familiare HLA identico.
Nei pazienti pediatrici il trapianto di CSE da fratello
HLA-identico offre una possibilità di stabile ricostituzione dell’emopoiesi
superiore all’80%.
Caratteristica del TMO nel paziente con AAA è la possibilità
di rigetto anche molto tardivo (oltre gli 8 anni).
I risultati del TCSE sono condizionati anche da una corretta
gestione del paziente in fase pre- trapianto. A tal proposito si raccomanda di:
- Ridurre, ove
possibile, il numero di emotrasfusioni (il minor rischio di rigetto è stato
associato ad un numero di trasfusioni < 20 includendo sia Piastrine sia
Globuli rossi)
- Usare
emocomponenti ( sia piastrine sia globuli rossi) irradiati
- Usare
concentrati piastrinici da unico donatore (aferesi).
Immunosoppressione
In caso di assenza di un donatore
familiare HLA identico, il trattamento ritenuto più efficace prevede una
poli-immunosoppressione che comprende l’uso di almeno tre farmaci: Globulina Antilinfocitaria di cavallo
(ALG), Metilprednisolone (MPD)/Prednisone (PDN) e Ciclosporina (CSA). L’uso
del solo MPD/PDN non ha valenza terapeutica specifica, ma unicamente ruolo di
supporto legato alla prevenzione delle manifestazioni allergiche acute e della
malattia da siero dovuta all’ALG. Si sottolinea che l’uso dello steroide in
monoterapia come presidio di prima battuta sia da sconsigliare, se non durante
il breve periodo (non più di 20 giorni-un mese) del work-up diagnostico.
La sopravvivenza dei pazienti
pediatrici supera l’80%. E’ tuttavia necessario considerare la possibilità di
complicanze tardive quali le ricadute e l’evoluzione clonale (incidenza
attuariale del 18-20% a 10 anni).
Riguardo all’impiego del G-CSF,
in aggiunta ai precedenti farmaci, alcuni studi sia prospettici sia
retrospettivi sembrano indicare un vantaggio in termini di risposta terapeutica
(accelerata risalita dei neutrofili) nelle forme molto gravi (VSAA degli
anglosassoni) e Gravi (SAA) nei pazienti pediatrici.
L’efficacia del G-CSF
in corso di terapia immunosoppressiva è attualmente materia di uno studio
multicentrico (WP SAA della EBMT 2000) che prevede una randomizzazione dei
pazienti (terapia poli-immunosoppressiva + G-CSF vs solo terapia
poli-immunosoppressiva). La partecipazione a tale studio richiede il parere
favorevole del Comitato Etico. Sarebbe auspicabile l’inserimento da parte dei
Centri AIEOP di pazienti pediatrici in tale studio.
In attesa delle risultanze di tale studio e di altri
sull’evoluzione clonale dell’AAA, e in base al recente studio EBMT retrospettivo
su ampia casistica che conferma il ruolo del G-CSF quale fattore di rischio
significativo nell’evoluzione in MDS/AML, (v. ref n° 18) si conclude che, al
momento attuale, l’uso del G-CSF non è da considerare trattamento gold-standard
in pazienti pediatrici con AAA..
Terapia di supporto:
Fatte salve le raccomandazioni di cui a pag 6 (Paragrafo TERAPIA),
relative alla politica trasfusionale del pre trapianto, si è scelto di fornire
solo raccomandazioni di massima rimandando per i comportamenti specifici alle
politiche anti infettive e trasfusionali in vigore nei vari Centri.
La terapia supportiva si articola nei seguenti presidi:
Profilassi anti-microbica: Si consiglia
per la prevenzione dell’infezione da PC,l’impiego di
trimetoprim-sulfametoxazolo per 2gg/sett durante l’immunosoppressione.
Terapia episodi febbrili: si raccomanda
work-up diagnostico completo e terapia aggressiva (poliantibioticoterapia) al
primo rialzo febbrile.
Emotrasfusioni da praticare nel minor numero
possibile. Utilizzare: emazie concentrate, filtrate, irradiate da donatore non
familiare e concentrati piastrinici, preferibilmente da monodonatore,. Durante
l’impiego di linfoglobuline i valori pretrasfusionali devono essere più
elevati: Hb ³8g/dl e PLT ³ 20.000
Terapia ferro-chelante: si consiglia
monitoraggio del sovraccarico marziale e si rimanda alle politiche di
prevenzione/cura del sovraccarico di ferro del centro.
Inserzione accesso venoso centrale a breve o lunga
permanenza per terapia IS e di supporto trasfusionale.
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